Le comunità online sono state fondamentali per lo sviluppo di internet ma non sono mai riuscite a trovare una connessione diretta tra il mondo reale e quello digitale. Gli strumenti partecipativi e collaborativi delle comunità online non sono stati mai connessi a vere e proprie comunità locali, di consumo o reti cooperative.
Negli anni abbiamo visto una proliferazione di strumenti digitali che hanno cercato di creare questo bridge senza mai riuscire nell’intento. Abbiamo anche assistito ad una moltiplicazione di strumenti di marketing digitale per la fidelizzazione dei consumatori che oltre a creare un effetto calamita per i clienti di store o esercizi commerciali avrebbero dovuto anche provvedere alla creazione di vere e proprie comunità locali. Gli unici modelli di comunità che hanno avuto maggior successo sono stati quelli che hanno permesso una connessione fra mondo fisico e digitale efficace e con impatti ed incentivi sempre concreti e connessi al miglioramento delle condizioni dei servizi comunitari o con un impatto territoriale tangibile ed efficace (eg community networks- comunità volte al finanziamento di infrastrutture in fibra in comunità a bassa intensità poi affittate ai provider di connettività a fronte di un canone successivamente ripartito all’interno della comunità).
Purtroppo, nella maggioranza dei casi, ad esclusione di quella precedentemente menzionata, queste di iniziative non hanno prodotto risultati tangibili per varie ragioni:
a) in primis le tecnologie non hanno davvero permesso un vero e proprio modello d’interconnessione e partecipazione reale fra i membri della comunità,
b) le comunità sono state molto spesso mediate da un brand e attivate con un’azione commerciale specifica, perdendo poi nel tempo la trazione e connessione con il mondo reale.
Con l’avvento della tecnologia blockchain i modelli bottom up o partecipativi hanno trovato nuova linfa attraverso una tecnologia aperta, distribuita e sicura che permette l’implementazione di modelli di governace distribuita, partecipata in grado d’incentivare la partecipazione attraverso valuta di comunità o ERC20 tokens abilitate da tecnologie blockchain come Ethereum.
I community token rientrano in una categoria emergente di risorse digitali denominate Social Token, in cui l’obiettivo dell’asset è creare un collegamento diretto tra i partecipanti alla rete, consentendo forme avanzate di interazione, partecipazione alla governance e connessione più profonda con i meccanismi di partecipazione e supporto comunitari.
I meccanismi attivabili ed esercitabili tramite i tokens possono includere, ma non sono limitati a: voto, accesso, sconti, premi ma anche micropagamenti P2P, ecc. I token possono essere distribuiti ai membri della community in conformità con le attivazioni e i requisiti proposti dalle regole della Comunità stessa.
Indispensabili per la creazione, l’utilizzo e il tracciamento dei social token sono gli smart contract, che si affermano ancora una volta come perfetti strumenti per gestire le regole di ingaggio, la governance e le transazioni comunitarie.
Per quanto riguarda le transazioni comunitarie, i contratti sono generalmente abbastanza semplici, prescrivendo un prezzo di acquisto concordato per il trasferimento del token a un nuovo proprietario, magari insieme ad alcune altre informazioni limitate. I contratti intelligenti che utilizzano lo standard ERC-20, ad esempio, includeranno anche informazioni come il numero totale di tali token in circolazione e il saldo corrente dei token di ciascun account. Ovviamente se bisogna gestire una vera e propria tesoreria di comunità ed ancorare delle regole di distribuzione degli incentivi complessi avere solo degli smart contract non basta. Bisogna utilizzare degli smart legal contract in grado di collegare le regole della comunità con gli automatismi degli smart contract. E proprio in questi casi che Trakti da il suo meglio.
Ma in quali contesti possiamo creare ed usare questi tipi di token?
Società cooperative, consorzi, reti di impresa e di professionisti, gruppi di interesse, gruppi di società, insomma in contesti aggregati, caratterizzati da collaborazioni trasversali, largo networking e scopi comuni.
Trakti ha avuto modo di automatizzare un intero ecosistema con gli smart legal contract. Con la nostra tecnologia abbiamo abilitato un piattaforma di tipo collaborativo volta a migliorare e digitalizzare il paradigma cooperativo in grado di definire un nuovo modello economico e sociale che coniuga il livello “globale” dell’interazione tecnologica con quello “locale” della rete dei soggetti della cooperazione e del territorio, in un contesto di regole etiche monitorate attraverso la blockchain e gli smart legal contract.
Nello specifico, dalla rete cooperativa, con l’ausilio di una serie di partner tecnologici fra cui Trakti è stata implementata la seguente architettura:
- creazione di un’infrastruttura blockchain permissioned basata su tecnologia Ethereum;
- creazione di un sistema di wallet in modalità custodian collegato al sistema di identità cooperativo;
- creazione di un modello di contrattazione e di tracciamento contrattuale di sistema per tutti i contratti B2B e B2B2C, che sfrutti le capacità di auto-esecuzione degli smart legal contract;
- creazione dì una tesoreria di comunità volta ad implementare un sistema di social community che ha generato nuovi servizi ed integrato i servizi sempre meno economici ma ad alto valore sociale;
- creazione di un meccanismo per rendicontare comportamenti virtuosi dei soci e dei cittadini ed assegnare a questi comportamenti un value back (per esempio sotto forma di servizi aggiuntivi o cash back).
- In questo caso con gli smart legal contract è stato reso automatico il processo di calcolo e imputazione sconti e premi dovuti ai modelli incentivanti che regolano le transazioni fra comunità e imprese o fra azienda e soci cooperativi.
- La blockchain garantisce certezza dell’avvenuta transazione e sicurezza del dato, riduzione dei costi di gestione, eliminazione della necessità di quadratura e programmabilità automatica delle transazioni.
- l’interazione collaborativa tra comportamenti individuali, comportamenti condivisi (sharing model) e co-operativi.
L’ infrastruttura permette pertanto:
- la condivisione in ottica comunitaria delle strategie di acquisto;
- la velocizzazione delle procedure, l’aumento della compliance e il monitoraggio attivo dei contratti;
- l’utilizzo innovativo degli smart contract come abilitatore di un ecosistema di contratti di comunità in grado di favorire l’automazione dei processi;
- integrazione di sistemi di terze parti, dati, pagamenti, incentivi e feedback dell’intero ecosistema;
- monitoraggio continuo delle performance.
Il risultato è quello di aver creato un ambiente unificato che permette di facilitare la sottoscrizione di contratti di comunità, erogare e controllare servizi fisici e digitali, monitorare in trasparenza le performance ed automatizzare i flussi redistributivi concordati tra le parti in sede negoziale ed automatizzati dagli smart legal contract. L’utilizzo di smart legal contract e dei social token permette alla Community e ai singoli che vi partecipano la possibilità di crescere economicamente e creare valore aggiunto attraverso l’integrazione e l’incentivazione.
Scritto da Luigi Telesca, co-fondatore e CEO di Trakti e Romina Zorzini, legal architect di Trakti.
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