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Tracciamento e controllo qualità sono diventati oramai concetti fondamentali nella gestione della “storia” di un prodotto.
Sono sempre più in crescita le realtà che hanno implementato all’interno della propria organizzazione sistemi di tracciamento dei loro prodotti attraverso la blockchain: a titolo esemplificativo, si possono citare tra le tante, Carrefour, Walmart Stores Inc, Nestlé, Unilever.
Come messo in evidenza dall’Osservatorio Blockchain & DLT del Politecnico di Milano, l’hype intorno alla Blockchain è terminato: si è passati dagli annunci ai progetti reali.
Ma come si può andare al di là della semplice tracciatura dei vari passaggi e certificarne la qualità? Come certificare la produzione in blockchain?
La tracciabilità di un prodotto
La tracciabilità significa che il ciclo di vita di un prodotto – dall’approvvigionamento delle materie prime e delle parti fino alla lavorazione, distribuzione e vendita – può essere tracciato in avanti o a ritroso. I produttori possono monitorare fino alla destinazione dei propri prodotti (tracciamento in avanti), mentre i consumatori possono verificare l‘origine del prodotto acquistato (tracciamento a ritroso).
Tracciare significa mappare, controllare, validare, garantire l’origine, la movimentazione, la trasformazione di materie prime in prodotti finiti, con l’obiettivo di garantire la trasparenza della filiera del prodotto e la sua rintracciabilità a ritroso.
Ma questo non basta se si vuole certificare la qualità di cio che si è prodotto!!!
Gli Smart Contract ci permettono di certificare la produzione in blockchain e registrare in modo sicuro eventi e trasformazioni, garantendone l’inconfutabilità delle stesse
Se si tratta di controllo e garanzia della qualità del prodotto, le tecnologie digitali possono fare molto.
Ne è un esempio la soluzione messa a punto da Trakti per la supplly chain, che offre uno strumento di tracking e certificazione completo e sicuro al 100% !
In particolare Trakti ha messo in campo per uno dei propri clienti attivo nel settore agroalimentare la propria infrastruttura di smart contract e blockchain per certificare il tracking e la qualità di produzione di prodotti agroalimentari, si è iniziato con le olive, con l’obiettivo di implementare un sistema di sicurezza e certificazione, del dato e dei vari passaggi affidabile al 100%, “dal campo alla tavola”.
La nostra soluzione, che può supportare diversi contesti produttivi e logistici, e che nel caso della filiera agro alimentare, nasce dalla convinzione che tecnologie ubique, come l’IoT, i big data, la blockchain possano contribuire all’evoluzione del mercato dell’olio di qualità: non solo distinguendo produzioni virtuose, ma anche posizionando verso l’alto i prodotti “Made in Italy” e aiutando i produttori a combattere frodi come ad esempio l’Italian sounding.
La soluzione integrata, sviluppata con servizi di altri partners, permette di fare un onboarding dei clienti e garantire la certificazione della materia prima, e la tracciabilità dei singoli processi di trasformazione e stoccaggio e di attestare, infine, rilasciando apposito certificato in blockchain, il livello di qualità raggiunto.
Per realizzare questo tipo di architettura, utilizzata anche in altri contesti con i nostri clienti, ci si è avvalsi di sensori (IoT) posizionati nei campi di produzione che permettono di raccogliere dati e informazioni; le informazioni vengono quindi raccolte trasmesse, strutturate e notarizzate nella Blockchain, dove rimangono certe, condivise e immodificabili. L’ultimo passaggio, infine, prevede, grazie all’utilizzo degli smart contract, l’analisi dei dati reali del prodotto e il rilascio di documenti attestanti i diversi livelli di qualità raggiunti nel processo produttivo.
Quest’approccio integrato è in grado di aumentare l’efficienza e la trasparenza all’interno della filiera produttiva, fornendo informazioni qualitative, storiche, di unicità.
Ma non solo…
L’operazione così strutturata, crea una dinamica virtuosa, andando ad incidere sulle logiche competitive che non saranno più impostate sulla regola del prezzo più basso, ma su quella dello standard di qualità più alto. In ultimo, giova sottolineare, come questo tipo di tecnologie migliora il rapporto tra consumatori e venditori, arricchendolo di maggiore chiarezza e fiducia e permettendo di identificare i colli alterati e richiamare I prodotti pericolosi in tempi rapidi, aumentando al tempo stesso la sicurezza pubblica.
La tecnologia blockchain ha quindi confermato, ancora una volta, un enorme potenziale nel creare valore anche nel settore dell’agrifood e Trakti è riuscita a mettere a punto un’architettura funzionale, trasversale, e quindi adattabile e utilizzabile all’uopo anche a prodotti diversi come ad esempio quello automobilistico e della logistica integrata.
The hype is over! I dati lo dimostrano e Mauro Bellini lo spiega molto bene qui.