Nel precedente articolo abbiamo anticipato il grande cambiamento grafico che Trakti è pronta a pubblicare.
Di seguito vi spiegherò il processo di creazione del logo dell’azienda; un percorso lungo ed impegnativo ma che ha portato ad un grande risultato.
Buona lettura.
Le fasi progettuali di creazione di un logo, introdotte nello scorso articolo, sono molte e tutte estremamente importanti.
Il briefing
La prima fase di progettazione di un logo e anche una delle più importanti di tutto il processo, è il briefing. In questa fase il grafico si confronta con il cliente per comprendere e definire gli obbiettivi del progetto. Solitamente il designer pone delle domande al proprio cliente per capire gli obbiettivi dell’azienda, la mission, la vision, per comprendere la motivazione della volontà di un cambio stilistico, le aspettative del cliente e per definire lo sviluppo del logo.
In questa fase è importante raccogliere maggiori informazioni possibili.
La fase di Briefing svolta con Luigi Telesca, Co-Founder e CEO di Trakti, è stata utile e necessaria per comprendere il prodotto, capirne il target diversificato al quale fa riferimento, ma soprattutto per valutare gli obbiettivi dell’azienda e le aspettative di Luigi: un logo semplice e moderno, aggiornato e riconoscibile.
Abbiamo deciso che il colore arancione doveva essere presente anche nel nuovo logo per richiamare il logo precedente e che vi doveva essere un legame con la società italiana Exrade, parte di Trakti.
Ricerca
In questa fase ho quindi raccolto maggiori informazioni sul prodotto, per poi procedere con la successiva fase di ricerca, dove ho concretizzato e arricchito le informazioni che mi sono state fornite attraverso un’analisi del mercato di riferimento e dei competitor.
Brainstorming
Il brainstorming è la fase che dà avvio alla creatività.
Si tratta di una metodologia decisionale in cui la ricerca della soluzione viene effettuata mediante la scrittura di idee e di pensieri espressi in modo libero e senza alcun giudizio.
Partendo da una parola iniziale, in questo caso “Trakti”, ho riportato su un foglio bianco, parole, piccoli sketch, pensieri per cominciare a generare un’idea per il nuovo logo.
Nella realizzazione della mood board ho dato importanza a concetti astratti come “automazione”, “innovazione”, “futuro”, “velocità” che hanno portato alla creazione di idee, funzionali alla fase successiva.
Sketch (o bozzetti)
Una volta riportate le idee su carta sono passata alla fase di creazione vera e propria: una parola, un’idea, un concetto, si è trasformata in un bozzetto.
Questa fase di lavoro è stata molto lunga ed intensa, in quanto, concetti astratti come “automazione”, “innovazione”, “digitalizzazione” sono stati ostici e difficili da trasformare in un concetto ancora più astratto.
Dopo varie pagine di bozze e schizzi ho portato il lavoro a computer.
Proposte e Feedback
Le idee migliori realizzate nella fase di sketch vengono portate in vettoriale, ovvero a computer, dove si rielaborano e definiscono, mediante programmi grafici come Adobe Ilustrator.
Dopo una selezione accurata dei vari schizzi, ho deciso di preparare 5 proposte differenti da presentare a Luigi. Con lui ho successivamente svolto un meeting dove è stato concordato il logo “prescelto” su cui lavorare.
Consegna finale
Il logo scelto porta con sé le caratteristiche di velocità ed automazione che fin dall’inizio abbiamo discusso con Luigi. Attraverso l’utilizzo di linee pulite sia nel pittogramma che nel font scelto, Urbanist, ne risulta un logo moderno e minimale.
Il logo si compone dei principi base della piattaforma Trakti: il decadimento del contratto tradizionale che lascia il posto ad un contratto digitale con campi di compilazione semplici ed efficaci. L’automazione, il processo e la velocità sono rappresentati da due frecce che puntano verso destra. All’interno del logo è visibile la lettera T di Trakti.
Importante è stata la scelta del colore: l’arancione squillante tipico di Trakti lascia il posto ad un viola accesso, colore della metamorfosi e della transizione e che, assieme al blu, viene molto utilizzato nell’ambito tech. L’arancione non viene abbandonato del tutto, ma da colore primario che era precedentemente, passa ad essere il colore secondario del logo.
Una volta concretizzato il definitivo del logo, ho creato le sue declinazioni: la versione con lo slogan, che assieme a Luigi abbiamo deciso volutamente di mantenere anche su quello attuale “Deals Made Easy” e la versione verticale.
Successivamente ho affinato il progetto, definendone al meglio le linee di costruzione, i margini di rispetto, gli allineamenti e le dimensioni minime.
Per concludere ho realizzato dei mockup del successivo lavoro di branding, di cui vedrete un accenno nel nostro sito.